Mavelit presents:

 

 

Uomo Ragno #44.

 

3 Sides... to every stories.

 

Di Yuri N. A. Lucia

 

       Your...

 

Le evasioni sono sempre state uno scherzo per me! Non esiste una gabbia che mi possa trattenere  troppo a lungo!… Specie se ho pagato qualcuno per tirarmi fuori. Sono sicuro di poter contare sul suo aiuto perché sa che tanto riuscirei a fuggire comunque, mettendoci più tempo magari, e che una volta fuori lo cercherei per cavargli gli occhi ed infilarglieli uno alla volta su per il culo. Doveva essere una cosa rapida e pulita, invece un paio di guardie ci rimettono la vita. Ma che me ne importa? Quello che conta è essere fuori, non posso certo andare a cavillare su questi particolari! Il tempo che ho passato forzatamente nascosto, mentre cercavo di riordinare le idee, trascorreva maledettamente lento. Non potevo proprio fare a meno di pensare che fosse mio dovere fare una visitina ad alcune persone importanti del mio passato. Jonah era il primo nome che mi veniva in mente. L'idea di vedere quel verme con i baffetti strisciare ai miei piedi, sentendolo implorare

:"No! No! Ti prego Gargan! Non lo fare! Non mi uccidere! Ti darò tutto quello che vuoi! Farò tutto quello che vuoi!"  mi stuzzicava non poco. Era lui l'artefice di questo mio destino infame. Da quando ero divenuto lo Scorpione, anzichè il potere a cui anelavo, ho avuto solo un guaio dopo l'altro. Il secondo nome è quello dell'Uomo Ragno. Oh si, il vecchio caro arrampicamuri. Mai potuto sopportare, sin dal suo esordio. Sempre lì a far del bene al prossimo, anche quando tutti gli sputavano addosso! Ma dico io, come si fa ad essere così imbecilli? Con i suoi poteri avrebbe potuto costruirsi un impero ed invece eccolo lì a giocare al buon samaritano, e sopratutto ad impedirmi  di costruire il mio. Ogni volta che ha potuto, mi ha sempre umiliato, lo schifoso! Credo sia tempo di pareggiare i conti con tutti e due. Odio questa posto schifoso in cui mi devo nascondere, ci sono solo topi e scarafaggi! E poi quella cazzo di pioggia che continua a cadere ininterottamente e che comincia a filtrare qui!

 

Quel Jingu, un fottuto cacariso vestito firmato dalla testa ai piedi, mi ha detto che può offrirmi l'occasione di liberarmi di tutti i miei nemici potenziandomi. Non è la prima volta che mi sottopongo ad interventi del genere, spero. Dopo aver sistemato i miei obbiettivi primari, mi occuperò del cinese e soprattutto di quel Feng. Non mi piace il suo sguardo, troppo gelido per i miei gusti.

 

Da quanto cazzo sono su questo tavolino di merda? Non vedo l'ora che finiscano con questo processo di potenziamento! Perchè tutti questi idioti mi guardano tremando? Odio quando mi fissano così. Dopo ucciderò anche loro. Tutte quelle domande e quei test di merda che mi hanno fatto... che perdita di tempo!

 

Ci siamo, Cristo! Che schifo è sta roba? Sembra piscio di montone vecchio di 1 settimana!

 

Arghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

 

Gooo! Guuuu!!! Guuuuuu!!!

Non mi ero mai accorto di tutte queste belle cose che mi circondano! Ora è strano, perchè le vedo in modo così semplice, schematico, lineare. Senza fronzoli o elementi distorcenti di sorta. Solo la loro semplice e pura essenza. Così bella, così appagante. Una prospettiva che mi è molto più congeniale, in cui finalmente posso riconoscermi per quello che sono. Gargan, il vecchio traffichino che si è sempre arrabattato come investigare privato, scavando nella merda degli altri a pagamento, non c'è più e, forse, non c'è mai stato. Cos'era la mia vita prima della rivelazione? Una monotona routine, dove i giorni si susseguivano uno all'altro in modo identico, mentre io ero intrappolato nella gabbia delle stagioni, pronto a marcire e divenire cibo per i vermi in pochissimi anni. Poi, finalmente, ho avuto l'occasione che molti sognano da sempre: potermi rimodellare a nuova immagine e somiglianza, scegliendo io il mio archetipo. L'idea dello scorpione mi attirava perché l'ho sempre visto come  una creatura molto regale, il re delle sabbie lo chiamo io, che vive una vita da cacciatore, senza rimorsi né pentimenti. Quando Farrel mi ha trasformato, non credo di essermi sentito mai  così bene, ecco perchè al suo tentativo di corrompere la purezza acquisita con false parole lo ho ucciso, anche se in un certo senso devo a lui quello che ora sono. Ed io sono sempre stato libero, incontaminato, privo di bugie. Amo uccidere, l'ho sempre amato nel mio io, ma non avevo il coraggio di farlo con i miei simili a causa di tutti quegli sciocchi condizionamenti morali istillatimi sin dalla più tenera età. Per fortuna, uscendo dal circolo dell'umanità, sono stato libero di prendere vite come e quando volevo. Anche se prima di quest'ulteriore passo sul cammino dell'evoluzione avevo ancora dei freni inibitori, dettati dalla mia razionalità, Dio la stramaledica, e benedica mio Padre, lo Scorpione, di cui ora sono l'immagine vivente.

 

Voglio solo giocare, voglio solo divertirmi, voglio solo uccidere e mangiare le mie prede. Mi accontento anche solo di ucciderle, povere piccole creaturine urlanti. Mi piace la pioggia che cade su di me, portandomi la sua frescura; mi piacciono le nubi d'acciaio che ora coprono il cielo, è come se tutti fossero un po’  ciechi come lo sto diventando io, che ora vivo in un mondo fatto quasi interamente di vibrazioni ed odori.

Quel pulmino, mi pare che quel coso si chiami così... chissà dove l'ho sentito dire? E' carico di buoni profumini, gnum gnum! Ciambelline di carne giovane giovane! Sento così poco ora, però loro strillano così tanto che posso gioire delle loro grida mentre mi avvicino camminando a grandi passettoni! Buttarlo a terra è un gioco, così come aprirne la fiancata. Quanti piccoli volti dai particolari ormai sfocati che si levano su di me, mentre c'è chi si abbraccia, chi piange disperato, chi chiama la mamma e il babbo, chi prega il bambin Gesù... quante piccole deliziose vite, chissà cosa avrebbero fatto nella loro vita? Forse qualcuno sarebbe potuto divenire un premio Nobel, o forse qualcuno addirittura come me! E' bello sapere di poter dare un contributo al loro destino, facendoli divenire il mio cibo. Il primo pezzo che assaggio è decisamente tenero e magro, mi piace sentire come si divincola mentre affondo i miei denti e mentre l'isteria insaporisce il suo sangue. Poi prendo un pò di budella, dal sapore un pò aspro ma buone anche quelle. Banchettare così liberamente è una vera gioia! Poveretti quelli che si perdono tutto ciò.

 

Finalmente è arrivato! Mi ero chiesto come mai ci mettesse tanto! Per intenderci, sapevo che non avrebbe rifiutato il mio invito, quello che gli ho spedito con il bianconiglio alato, però mi ero preoccupato, pensavo che lo avessero catturato gli indiani Mee Mee, e mi dispiaceva pensare che qualcuno potesse mangiarlo prima di me. Prima lo odiavo, sì, me lo ricordo, perché era  un gran bugiardo! Voglio dire: guardalo, si atteggia e si arrampica come un'aracnide, cacciando prede proprio come dovrebbe fare uno della nostra famiglia e poi cosa fà? Si fa chiamare Uomo Ragno! No, dico io, è folle! Ragno e basta! Perchè deve fingere di essere ciò che non è? Solo perchè ha due braccia e due gambe? Pensavo che fosse solo un'ipocrisia spacciarsi per un eroe, per un paladino della giustizia, e aggiustare il tiro mettendosi un nome che possa in parte supplire all'inquietudine che si genera in chi lo guarda! E senza uccidere mai, neanche per rilassarsi un po', negando così la propria natura! Che razza di abominio è un essere così?
Poi, invece,  ho capito che in fondo è solo indeciso e forse anche un po' timido, ecco perchè si comporta così! Non posso certo fargliene una colpa,  anche io ho i miei bei difetti e faccio i miei bei sbagli!
Sono contento che ora sia qui, perché potrò dirgli, mentre giochiamo, quanto bene in realtà io gli voglia, perché ha riempito tanto la mia vita, molto più di baffetto, e sarà magnifico assaggiarlo, un pezzo dopo l'altro.

 

Le danze sono bellissime! E' un sogno! Ora siamo in tre e balliamo tutti e tre benissimo! Adoro questo valzer viennese, mi sento come uno di quei principi al ballo delle debuttanti! Madame e Messieur, Damen unt Herren, ecco a voi il Principe Scorpione I° di Scorpionia in Scorpionica. Accidenti! Che sogno! Ci sfioriamo, ci accarezziamo, ci sorridiamo strizzandoci gli occhi, ci inseguiamo e ci cerchiamo, in un pulsare e mutare continuo di forme, linee, direzioni. Non so proprio chi dei due mangerò per primo!

 

Ora la festa è arrivata al suo clou! Sento che questo momento rimarrà indelebile per sempre nella mia mente! Mi sono tolto qualcosa che penzolava al fianco, non ho capito ancora cos'è, ora non ho tempo, ci penserò poi! Mi piace quel suo volto sorridente che continua a fissarmi, dicendomi che mi vuole tanto bene e che è contento che io stia giocando con lui, gli rispondo che per me è un vero piacere visto che è il mio amichetto preferito. Lo vedo muoversi ora più lento, come se fosse un pò stanco, ora di nuovo con foga, evidentemente ancora voglioso di quel nostro balletto speciale. Poi arrivano i suoi amichetti... quanti sono???! Mi fanno le feste e sentirli tutti su  di me è stranissimo, per un attimo non so che cosa fare. Ecco, lo vedo che mi carezza, e allunga una mano gentilmente verso di me e...

 

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... Mine...

 

 

Il cielo era lindo e terso, come non lo vedeva da giorni, e seguì con interesse il volo di un pettirosso solitario che girava nevroticamente in tondo, attendendo l'occasione giusta per mangiare qualcosa. Aveva finito la colazione che Rucker gli aveva preparato, mangiando molto lentamente, visto che riusciva a masticare a fatica, ma con grande gusto. Sentiva un buco nello stomaco che difficilmente avrebbe potuto colmarsi presto. Cercava di muoversi il meno possibile, per via delle ferite che ancora aveva su tutto il corpo. Nonostante si fossero chiuse e molte fossero guarite rapidamente, era lontano dall'essere nella sua forma migliore... decisamente. La porta si aprì lentamente e una voce a lui famigliare chiese permesso. Si stupì leggermente nel sentirlo ma lo invitò egualmente ad entrare. Come aveva immaginato Matt indossava il suo costume, che oggi come non mai gli sembrava assurdamente sgargiante per uno che avrebbe dovuto incutere timore nei criminali. Tuttavia la sua vista lo riempì di gioia.

"Ciao ragnetto, allora, sapevo che erano i gatti ad avere sette vite... per caso anche gli aracnidi hanno qualcosa del genere?"

"Fortuna sfacciata, diciamo così! Dovrei essere un paio di metri sottoterra, ed invece sono quì, tutto rotto e dolorante, però ancora vivo..."

Parlava lentamente, cercando di scandire bene le parole, sorridendogli, anche se gli faceva un pò male. La sua espressione cambiò all'improvviso, lasciandolo un po’ turbato.

"Hey cornetto, che ti prende? E' successo qualcosa negli ultimi nanosecondi che mi è sfuggito? Forse sei stato rapito nel microverso da alieni affamati di ormoni maschili che ti hanno prima tratto in schiavitù, poi eletto loro re e infine, vista la tua virilità, cacciato via a pedate?"

Peter tornò debolmente a sorridere.

"Non cambi proprio mai eh?- rispose Devil - Sempre a sparare battute del cavolo, anche quando non te la passi bene."

"Sono fatto così e ti dirò, ultimamente ne sono veramente contento, forse è un modo scemo di affrontare i problemi, però è il mio modo scemo e mi va benissimo così com'è... su sputa il rospo e dimmi cosa c'è."

"Mi dispiace Peter... io... ti chiedo scusa."

"E di cosa scusa?"

"Di non essere riuscito a venire da te quando ne avevi più bisogno."

"Oh al diav..."

I due si guardarono per un attimo e poi scoppiarono a ridere. Peter dovette asciugarsi le lacrime.

"Oddio, questa sì che potrei rivendermela! Dirti a te di andare al diavolo è il massimo! Forse solo detto a Mefisto potrebbe fare più effetto! Scemenze a parte, non devi fartene un problema, abbiamo tutti i nostri guai, specie la gente che come noi fa questo tipo di vita... sono i rischi del mestiere... e non sempre si può essere disponibili come si vorrebbe. Pensa se i Vendicatori o i Fantastici Quattro fossero sempre reperibili... vorrebbe dire che si grattano dalla mattina alla sera! Ma ci pensi!"

"Già! Veramente assurdo!"

I due risero ancora e Matt gli si fece più vicino.

"Mi ha portato qui Ragno Nero, dicendomi che sicuramente ti avrebbe fatto piacere vedermi "

"Ci ha azzeccato direi... mi fa davvero molto piacere vederti…”

"Vorrei dire la stessa cosa..."

rispsose Matt e i due risero ancora.

"Ho conosciuto Rucker. Ne avevo già sentito parlare, so che è un tipo apposto e un poliziotto davvero in gamba."

"Ho avuto modo di verificarlo di persona e confermo tutto."

"Ora però sa chi sei..."

"... e ti chiedi se questo in qualche misura mi preoccupi... Un tempo ti avrei detto di sì, che la cosa mi preoccupava molto. Però con gli anni credo di aver imparato a fidarmi maggiormente delle persone e dopo tutto quello che ha fatto per il sottoscritto... beh, credo che sarà bello avere un'altra persona con la quale poter parlare liberamente di me stesso senza dover recitare."

"Amici del genere è sempre bello averne... ti capisco sai? Tua moglie? Sa che sei qui?"

"Si, sa che sono qui e verrà a trovarmi domani. Tra me e lei c'è qualche problema ultimamente."

"Davvero? Posso chiederti di che tipo?"

Matt prese una sedia, e ci si mise seduto mettendo le braccia incrociate sullo schienale.

"Prima pensavo che fosse lei ad essere arrabbiata con me, per quello che facevo... poi ho capito che la cosa partiva anche da me..."

"Che vuoi dire?"

"Non... non so spiegarti... credo di essere fuggito dalle mie responsabilità amico. Ho avuto paura, e ho girato le spalle e quando  la mia famiglia ha rischiato di essere coinvolta in quella storia dei Gambino alla Premiere dello spettacolo di M.J. è stato come se ogni mio incubo più terrificante si fosse realizzato. Da quel giorno mi sono chiesto di continuo cosa sarebbe accaduto se alla fine, in un modo o nell'altro, mia moglie e mia figlia ci fossero andate di mezzo. Se alla fine le mie azioni come Uomo Ragno avessero avuto delle conseguenze dirette anche sulle loro vite...”

"Non potevi avere controllo su quella storia, sarebbe capitata lo stesso, a prescindere da quello che sei oppure no."

"Sicuramente. Ma non posso fare a meno di pensare che in qualche modo io mi attiri addosso gli eventi più assurdi e nefasti. Ammetterai tu stesso che, coincidenza, sono sempre stato colpito da una sequela di disgrazie impressionanti. Delle volte non so se mi converrebbe rivolgermi ad uno psicanalista o se fosse meglio un esorcista."

"Per quanto riguarda l'esorcista, sono il meno indicato per consigliartente uno... per lo spicanalista, non c'è la dottoressa Kafka che potrebbe darti una mano?"

"Potrebbe ma la questione è... e dopo? Intendo dire, dopo cosa farò? Ricomincerò da capo con la mia autocommiserazione? Rinchiudendomi nei miei problemi, convinto che nessuno sia al sicuro se prova a darmi una mano o, forse, che nessuno sia troppo degno di entrare nella mia intimità, condividendo i miei pensieri più segreti?"

"Con me ora ti stai aprendo."

"Con te ho qualcosa in comune Devil. Tutti e due siamo stati... scelti dal destino... mettiamola così, tanto per concederci un po’ di romanticismo, e tutti e due siamo stati colpiti nei nostri affetti, cosa che ci ha spinto a prendere delle decisioni... e prima ancora, tutte e due abbiamo deciso di non deludere mai le aspettative dei nostri cari, chi per un motivo, chi per un altro. Sai, io e te siamo molto più simili di quanto qualcuno non potrebbe credere, specie sotto le nostre maschere. E delle volte mi chiedo se anche tu come me ti interroghi sul quanto sia reale quel costume che indossiamo. Assorbe talmente tanta parte delle nostre vite  che ho il dubbio che ormai il travestimento sia Peter Parker e non  l'Uomo Ragno."

Matt non rispose per qualche istante, rimuginando sopra quello che aveva detto.

"Questa è davvero una bella questione ed effettivamente, il sospetto l'ho avuto anche io, e più di una volta... Il problema è che non ho tuttora trovato una risposta soddisfacente. Comunque, pensi quindi di non poter più comunicare con tua moglie come vorresti?"

"Esatto. Per questo mio conflitto interiore, che non posso spiegarle e che lei comunque avverte, si è creata una distanza tra noi. Cristo, ho sempre cercato di fare in modo che ciò non succedesse, ripetendomi anche che lei accettava le mie scelte, rispettandole e condividendole. Così mi sono dedicato completamente a me stesso e alla mia missione, dimenticandomi di lei, ferendola, lasciandola in disparte a piangere, convinto di poter contare per sempre sul suo incrollabile amore e sulla sua forza d'animo. Un errore che non potrò mai perdonarmi... Sono molto confuso... perchè credo di essere cambiato molto anche io in questi anni e voglio capire molte cose... questo, penso, sia il vero motivo per cui me ne sono andato da casa."

"Questo non lo sapevo! Mi dispiace molto Pete..."

"Forse, almeno per il momento, è meglio così... comunque... ora, prima che arrivi M.J., devo cercare di risolvere un altro problema."

"Quale?"

"Devo scoprire cosa è successo in quel palazzo, quando Ragno Nero è svenuto e siamo rimasti solo lo Scorpione, Rucker ed io."

"Come? Non ti ha raccontato come è andata?"

"Ragno mi ha fatto un riassunto."

"E cos'è che non ti è chiaro?"

"Devil... sono sicuro di averlo ucciso io."

Il silenzio calò improvvisamente nella stanza, avvolgendoli tutti e due in un'angosciante sudario di domande.

 

Mary Jane si chiedeva che cosa sarebbe successo quando si sarebbe trovata di fronte al marito. Sapeva che sicuramente l'avrebbe stretto a sé fino a farlo soffocare...., tanta era la gioia nel sapere di non averlo perso. Il fatto che fosse ancora lì era un vero miracolo. Tuttavia, non poteva far a meno di pensare al dopo. C'erano stati dei contrasti e dei momenti amari tra loro due. Sarebbe bastata la gioia del ritrovarsi a saldare la spaccatura che si era venuta a creare? Abbassò lo sguardo, provando per un attimo l'impulso di piangere ma riuscendo subito a contenerlo. Doveva farsi forza e affrontare la situazione, magari non quel giorno, ma a tempo debito. Non potevano far passare la cosa sotto silenzio e far finta di niente, era andata avanti così troppo tempo.

 

 

Lo spettacolo che mi si para davanti mi  paralizza. E' come se qualcuno avesse spalancato le porte dell'Inferno! Signore onnipotente, un vero carnaio! Quando arriviamo sul posto cerchiamo di stabilire una tattica per stanarlo ed invece cadiamo dritti dritti nella sua trappola. Noto un monticello di detriti un po’ troppo alto, proprio in mezzo alla strada, però non do troppo peso sul momento, un errore fatale, che scontano tutti, paradossalmente solo io ne esco vivo. Emerge all'improvviso, torreggiando su di noi, con quel ghigno idiota dipinto sul viso, gli occhi così spalancati che sembrano voler schizzare fuori dalle orbite, inniettati di sangue e con le pupille gialle. Fa la squadra letteralmente a pezzi, io sono scaraventato di lato mentre cerco di evitarlo e finisco oltre un'auto. Non so, credo si sia scordato del sottoscritto, o forse è parte del suo piano lasciarmi in vita, anche se dubito fortemente che nello stato in cui si trovi sia capace di ideare alcunché, magari è solo l'istinto che lo muove... chi può dirlo?

Ferito, stordito, i muscoli del corpo in fiamme e  male dappertutto e...  paura... una paura fottuta.

 

Poi sei arrivato tu. Se ti potessi vedere con lui lottare dall'esterno , come ti vedo io... allora credo potresti capire il significato della parola giorno del giudizio. Credo che questo sia  il tuo personale Armageddon, il tuo Ragnarok. Non siete più due persone ma due personificazioni viventi di due principi uguali ma contrapposti. La virulenza con cui vi pestate mi  lascia senza fiato e in più di un momento, te lo confesso, penso che non ce la farai. Quando stai per farti colpire dalla sua coda, pur di fermarlo... tremo nel realizzare quanto disperato devi essere. Per fortuna ti salva Kaine, intervenendo proprio all'ultimo, Iddio lo benedica, altrimenti ti saresti ritrovato diviso in due da quella lama.

 

All'interno dell'edificio sei ormai allo stremo delle forze. Riesco ad attirare per un attimo la sua attenzione, voglio darti il tempo per ritirare il fiato ma è  una pessima idea, perché rischio di finire schiacciato da quell'oscenità vivente. Non mi cago sotto non sò neanche io com. Non m'accorgo di quello che fai, non sento neanche più la tua voce. Sono concentrato sui particolari della mia vita che mi scorrono davanti, il boom del Don Crusher lo realizzo solo qualche secondo dopo. Quando prende e si strappa il braccio... penso sia arrivata la fine. Invece riesci a resistere ancora, quando invece dovresti cadere a terra privo di vita, e a contrattaccare. Solo che ormai hai superato il tuo limite e non hai più forza mentre lui ne ha ancora per ucciderti. Riesco a recuperare il fucile e mi frappongo tra te e lui, punto alla gola e...

 

Terenzio Oliver Rucker si interruppe, frugando nel taschino del suo soprabito, poggiato su una sedia, e estraendone il pacchetto di sigarette. Ne prese una e si apprestò ad accenderla, quando, alzato lo sguardo su Peter si bloccò con l'aria costernata.

"Scusa, non ho pensato che ti dà fastidio il fumo."

"No... fuma pure se vuoi." rispose, a bassa voce e scandendo lentamente le parole, l'uomo ferito, mentre si aggiustava il cuscino dietro la schiena. Il poliziotto le rimise ugualmente a posto e accavallò le gambe. "Questa è la verità?", disse.

"Sì, questo è quanto è successo."

"Perchè... nel rapporto che hai fatto... hai detto di essere stato tu a sparare alla spalla dello Scorpione, provocandogli la perdita del braccio. Sai benissimo che questo è falso..."

"Ne sono consapevole. Però spiegami, che utilità avrebbe avuto dire che sei stato tu a farlo? Ti avrebbe solo creato un mucchio di problemi a livello d'immagine e non ne hai di certo bisogno. Ho dovuto solo alterare quella parte del racconto e basta, per il resto, tanto è successo, tanto ho riferito."

"Eppure, come hai mentito su una cosa... potresti anche non aver detto la verità su un'altra..."

"Sarebbe a dire?"

"Io ho dei ricordi molto frammentati in questo momento, solo alcune immagini e suoni, odori... sensazioni, vaghe e imprecise. Questo significa che potrebbero essere andati diversamente i fatti..."

"Solo perchè ho voluto proteggerti da guai inutili non significa che quello che ti ho detto non sia corrispondente al vero."

"Purtroppo questo non può assicurarmelo nessuno a questo punto."

"Hai la mia parola..."

ribadì  Terenzio.

"... alla quale vorrei credere. So che ti debbo la vita e che sono ingrato ad insistere su questo punto ma per proteggermi..."

"... avrei mentito completamente? Pensi di essere stato tu ad ucciderlo...?"

 

 

 

 

... and the Truth.

 

 

Quando mi stringe a se  sento i polmoni e il cuore bruciarmi nella cassa toracica, mentre le ossa minacciano di spezzarsi forandoli. Voliamo insieme, verso l'alto, così abbracciati, quasi fossimo due vecchi amanti che, dopo anni, riscoprono la passione di una volta. Sento quella sensazione di vuoto allo stomaco che si ha quando fai una discesa improvvisa, ma ci sono abituato ed evito di vomitare, un po’ più difficile è reggere l'impatto con il terreno, anche se riesco a smorzarlo parecchio. Se non fossi riuscito a sganciarmi da lui a quest'ora sarei un mucchietto di carne tutto rotto appiccicatogli addosso. Sono arrabbiato, furioso, il pensiero coerente mi sembra un lusso in quel momento e c'è una parte di me che preme per l'azione, per la vendetta, per il sangue. Ho giurato di non prendere mai una vita, mai, qualunque ne fosse stato il costo ma ora, dopo quello che ho visto in quell'autobus... mi sembra così egoista badare alla salvezza della mia anima quando il prezzo è lasciare vivo quell'aberazione. Non mi è mai piaciuto, mai, perchè sotto sotto, guardandolo, vedevo qualcosa di me... cosa sarebbe successo se l'Uomo Ragno fosse stato solo il Ragno, senza nessun controllo o restrizione o pietà a mitigare le sue azioni? Ma se lo uccido ora, non accadrà proprio questo? No, sono diverso da lui, probabilmente era un figlio di puttana prima ancora di divenire Scorpione, quale che siano i rischi devo fermarlo ora.

 

Mi ci è voluto un po per convincere Peter a lasciarmi fare ed ora che ho campo libero  devo chiudere la partita. Ci siamo, è caduto nel mio tranello, povero piccolo stupido Scorpione, non lo sai che i ragni sono sempre i  più furbi? Sto per farla finita, contento che alla fin fine la cosa mi costerà solo la vita e non quella sanità mentale che tanto temevo di dover pagare, quando qualcosa mi afferra da dietro e mi toglie di lì. Vorrei ucciderlo, strappargli le budella dal ventre e fargliele mangiare per quello che ha fatto... poi mi accorgo che è mio fratello e che sono felice di saperlo qui, vicino a me. Gli voglio un gran bene, anche se non ho mai avuto occasione di dirglielo.

 

Prima ero fuori di testa ma ora, dentro questa grande hall, non ho più possibilità di fermarlo, lo so. Ho dato tutto quello che potevo e ormai non riuscirei più a stendere nemmeno un essere umano normale, figuriamoci quel coso. Piango, piango dentro di me perchè penso a cosa potrebbe accadere quando riprenderà la sua marcia di morte. Spero vivamente che qualcun altro lo fermi, non so, magari Cap e gli altri Vendicatori, o i Fantastici Quattro o Devil... sì il vecchio Matt è in gamba, molto più di me, lo è sempre stato e sono convinto che ci riuscirà. Chissà perchè ho voglia di andare al Caffè Bean con gli altri, con Matt, Kaine, Ben, Rucker e Stacy... andare a farci una bevuta di caffè come ai vecchi bei tempi, quando ci andavo con Harry e Flash... chissà se li rivedrò quando sarò morto, mi piacerebbe tanto, credo siano stati proprio i miei migliori amici. Saluto Mary Jane, per l'ultima volta, chiedendole perdono per tutto il dolore che le ho arrecato e per il fatto che in questo momento stia pensando anche a Gwen e alla possibilità di riabbracciarla... penso di averla qui con me per baciarla e per dirle che non mi sono mai pentito di averla sposata anche se avrei voluto offrirle molto di più. Penso alla mia piccola May... il tesoro più importante di tutta la mia vita, forse la cosa migliore che abbia mai fatto e mi chiedo che razza di padre io sia stato per lei... se solo potessi tornare indietro per parlarle un'ultima volta, tenendola tra le mie braccia, ma posso solo sperare che ovunque io sia, possa proteggerla meglio di quanto non abbia fatto in vita, magari con l'aiuto dei miei amati zii...

 

Non ho capito bene... succede... tutto... fuso in mia testa... dolore... dolore... dolore... ecco... vello nero coperto... grazie per l'aiuto... ancora un po’ di forza... colpisci... sorride su di te... faccia tutta tagliata... ricambia il sorriso... non è bene essere sgarbati... ricambialo forza... ecco... così... colpisci... uno... due... tre... sotto il mento.... sento l'osso spezzarsi sotto il mio martellare... ora alza di più la testa e...

 

"E' andata così vero? Gli ho spezzato la trachea con un pugno..."

"Ragno... Peter... è impossibile credimi. Hai cercato di colpirlo con tutte le energie che ti rimanevano, è vero, gli hai sferrato un paio di colpi al mento che glielo hanno spezzato ma... poi sei caduto privo di sensi. Eri completamente inerme."

"Io dico invece che sono svenuto dopo averlo ucciso e che tu hai provveduto a fargli saltare la testa in modo che nessuno capisse come era morto veramente. Non volevi che l'Uomo Ragno fosse accusato della morte di Gargan..."

"C'è solo un problema nel tuo ragionamento. Dopo quello che ha fatto e che tutti hanno visto in diretta t.v., nessun tribunale con un po’ di senso  della decenza ti avrebbe condannato per omicidio... era evidentemente auto difesa!"

"Sì, ma in tribunale ci sarei comunque dovuto andare e questo avrebbe comportato molte cose, tra cui la fine della mia identità segreta."

"Sicuramente avrebbero accordato il riserbo su questo dato e non sarebbe stato divulgato. Dovrebbero essere stupidi per non capire che così facendo metterebbero in pericolo la tua famiglia e tutti quelli che ti conoscono..."
"Ma io non lo avrei gradito lo stesso... quindi..."

"Quindi insisti nel dire che io ti avrei coperto per evitartelo? Bene! Allora ammettiamo che sia così! Diciamo pure che lo hai ucciso tu e non io... e bada bene che non lo sto ammettendo, perchè ammetterei il falso, diciamo che il tuo ipotetico pugno che avresti dato prima di svenire, e non lo hai colpito alla gola, lo abbia ucciso. Allora, dimmi, che cosa farai adesso? Andrai dall'autorità e gli dirai, signori ho ucciso io lo scorpione! E che cosa otterrai? Otterrai solo di complicarti la vita, terribilmente, nessuno avrebbe mai il cuore di condannarti, non quando ti hanno visto mettere in gioco la tua stessa vita, venire pestato a sangue da quell'assassino, però a quel punto dovresti accettarne certe conseguenze. Sapranno chi sei e probabilmente dovrai cambiare il tuo modo di lavorare. Forse ti ingiungeranno di smettere la tua attività da vigilante... forse ti inviteranno persino a lasciare la città nei tuoi panni di Peter Parker, per farti una vita da qualche altra parte... una vita senza questo. - Disse sventolandogli sotto il naso i brandelli di quella che era stata la sua maschera. - Allora non avrai scelta, perchè comunque, la gente preferirà sapere che l'Uomo Ragno è scomparso per sempre, perchè saprà che comunque anche tu puoi uccidere e questo non le piacerà quando vermi come Jameson si butteranno come falchi sulla storia. La tua identità, anche ipotizzando che ti permettano di continuare a fare il vigilante, e questo direi che è escluso, sarà comunque inutilizzabile e che cosa farai? Te ne creerai un'altra? O magari più di una...?"

Peter guardava verso la finestra, con un'espressione vacua sul volto.

"E guardami mentre ti parlo! Per Dio!"

Pete  si girò verso di lui.

"Ancora quel tuo atteggiamento da eterna vittima? E no bello, col cazzo! Ascoltami, e fallo con attenzione perchè non te lo ripeterò una seconda volta! Non sei stato tu è chiaro? E anche se lo avessi fatto tu, sarebbe inutile pagare quando sai benissimo che è ingiusto farlo! Delle volte nella vita, si deve essere capaci ad ingoiare i propri principi morali per qualcosa di superiore. La città ha bisogno di te, e lo hai dimostrato contro Scorpione! Non puoi privarla di uno dei suoi più importanti guardiani per una questione di principio, cazzo! Soprattutto non quando non sei stato tu ad ucciderlo! E' vero, gli hai sparato tu alla spalla ed io ho mentito su quel punto! Ma perchè avrei dovuto complicarti la vita quando potevo evitarti questo tipo di problema! Te lo sei meritato ragazzo, ammettilo! Sparare per te è stato un trauma vero? Non ti era mai successo prima... ma questi sono i rischi che si corrono quando ci si mette su una maschera e si accetta la responsabilità di combattere il male in prima linea! Ora voglio che tu rimanga qui, finché non sarai in condizioni di andartene... e ti riposerai e dopo penserai un po' a te stesso e alla tua famiglia e quando sarà il momento... il Ragno salterà di nuovo fuori e continuerà la sua vita, combattendo per aiutare il suo prossimo."

Soggetto Si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta dicendo: "Rucker..."

"Si...?"

"Grazie per quello... che stai facendo per me..."

"Pensa a dormire e... ti giuro... sono stato io ad ucciderlo..."

Chiuse lentamente dietro di se e si diresse in cucina. Devil era appoggiato al muro e lo osservava. Aprì il frigo dove era rimasta un po di roba, prese una scatoletta di sardine e un pezzo di formaggio.

"Domani dovrò rifare la spesa... vuoi gradire?"

"No, grazie."

"Allora vuoi subito arrivare al dunque, visto che è abbastanza evidente la tua intenzione di dirmi qualcosa."

Matt aveva sentito tutto e aveva a lungo ponderato su quello che il poliziotto aveva detto e su quello che lui avrebbe dovuto dirgli. La sua era una vita di per sé contraddittoria, uomo di legge di giorno e... quello che era la notte. Lui stesso si era già posto al di sopra della legge più volte...

"Quale che sia la verità... hai fatto bene a comportarti come hai fatto..."

"Non dirmi che anche tu credi che lo abbia ucciso lui?"
Chiese esasperato Terenzio.

"Credo che non si meriterebbe di pagarne le conseguenze... se lo avesse fatto. Credo che meriti un pò di tranquillità visto che ci ha salvato tutti. Ora taglia quel formaggio e dammene un pezzo... sto morendo di fame."

Si scambiarono un sorriso di mutua intesa. Il vecchio cornetto non era male. Un tipo in gamba, capace di comprendere al volo le situazioni. Ragno era fortunato ad avere amici così.

 

"Ciao Mary..."

Lei corse ai piedi del letto, buttandosi in ginocchio e appoggiando silenziosamente la testa vicino la sua mano.

"Peter... credevo..."

"L'ho pensato anche io ad un certo punto, invece..."

"E' un miracolo... un vero miracolo..."

La sua voce era strozzata dal pianto.

"Qualcuno lassù mi ama..."
"Lo credo anche io... tigrotto... ma anche quaggiù sai?"

"Lo so M.J.... so che hai sofferto molto per colpa di questa storia..."

"Non è importante questo..."

"Si... si che lo è... e... dov'è May?"

"Lei e zia Anna sono a casa, con mia sorella Gayle e i miei nipoti, sono venuti a trovarmi... gli ho detto che tu sei rimasto leggermente ferito e che... ora avevi da fare con il laboratorio... perchè..."

"Dopo penseremo ad una scusa migliore. - Sorrise lui debolmente mente le carezzava il visto. So che vuoi sapere quello che succederà adesso..."

"...si... "

"Ti amo. Però ho sbagliato tutto con te, specie ultimamente e non voglio... riniziare di nuovo... voglio... mettere un po' d'ordine nella mia vita... prima di tutto devo scoprire cosa è successo a... quell'assassino... cosa lo ha reso peggiore di quanto già non fosse... poi... devo chiudere i conti con i Jong... ho la sensazione che quanto accaduto sia legato a loro... dopo... io e te parleremo... dovremo farlo molto... più di quanto non sia accaduto ultimamente."

"Credo che tu abbia ragione..."

"Però ora è meglio... e meglio che non diciamo niente..."

Lei sorrise e mise le sue labbra su quelle dell'uomo che amava.

 

 

Fine.

 

 

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P.S.: Su Marvelit, nella sezione della Ragno family, potrete seguire anche le avventure del Ragno Rosso, clone di Peter ma tutt'altro che una mera copia, e di Spiderette, riluttante eroina... aracnofobica! Gli autori di queste due testate sono rispettivamente  Mr. Kayak e Xel per R.R. e Frank Webley per Spiderette. Leggete anche Webspinners... un'occhiata a 360g al mondo legato all'aracnide umano più conosciuto del pianeta.

 

E da oggi, una nuova entrata nel mondo della tela. Ragno Nero. La virtuatestata dedicata all'ex letale Kaine.

 

Un grazie speciale a Sybil Vane, che mi ha aiutato a forgiare questo racconto! Un bacione speciale.